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L’industria dello sport in Asia: è Singapore il mercato più promettente?

Singapore – La scorsa settimana il Singapore Tourism Board (STB) ha offerto un dibattito sul business dello sport in Asia, durante il quale il Paese ha analizzato le opportunità offerte da questo settore di mercato nella regione. La discussione, che ha visto confrontarsi membri dell’Economic Development Board e del World Sport Group, è ruotata attorno al fatto che Singapore è pronto per giocare un ruolo di rilievo nell’emergente settore dello sport, e che sarà importante non temporeggiare al fine di approfittare della forte crescita che l’industria sportiva sta attualmente vivendo.

Dai primi anni del 2000, il settore dello sport in Asia si è espanso fortemente. Il campionato mondiale di calcio di Korea e Giappone nel 2002 e i giochi olimpici di Pechino nel 2008 hanno contribuito alla promozione dello sport nella regione, mentre le associazioni calcistiche e di pallacanestro continuano ad attirare ingenti quantità di pubblicità e sponsorizzazioni. Ad oggi, lo sport rappresenta una porzione significativa del PIL di diversi paesi asiatici, in particolar modo quelli di Cina, Giappone e Korea. Inoltre, le iniziative in questa direzione non sembrano cessare: è in preparazione la nuova Indian Super League che debutterà in India il mese prossimo e che già ha attratto volti famosi del calcio internazionale. Degno di nota inoltre il fatto che il Giappone ospiterà le Olimpiadi del 2020.

Peraltro, la portata del settore sportivo in Asia va ben oltre le classiche operazioni commerciali di marketing e sponsorship. In tal senso, i mondiali di calcio di Korea e Giappone e le Olimpiadi di Pechino sono stati un ottimo viatico per pubblicizzare i rispettivi Paesi, sviluppare nuovi scambi commerciali e promuovere il dialogo con il resto del mondo partendo da una base universalmente condivisa come quella dello sport. Lo sviluppo del settore sportivo ha avuto anche un effetto domino nell’industria degli accessori sportivi, che nel 2013, nella sola area dell’Asia Pacific, collezionava ricavi per 18,495 milioni di USD e un tasso di crescita annuale composto (Compound Annual Growth Rate) del 3,7% tra il 2009 e il 2013. Individualmente e nello stesso arco temporale, il mercato cinese e quello giapponese sono cresciuti rispettivamente del 9% e dello 0,6%, con ricavi calcolati a quota 4,299 milioni di USD e 8,252 milioni di USD ciascuno.

Singapore ha sicuramente promettenti basi dalle quali partire per sviluppare il proprio settore sportivo. Le ottime infrastrutture rendono il Paese un candidato ideale per ospitare, in futuro, le maggiori competizioni sportive a livello mondiale. Le efficienti procedure di governo manterrebbero la corruzione sportiva, che ha tormentato invece la Super League cinese, a livelli minimi. Infine, i bassi interessi, la qualificata manodopera, e la semplice struttura sociale del Paese rendono Singapore un’attraente opzione per i produttori di attrezzature sportive e per i maggiori club. Probabilmente, la non numerosissima popolazione e il tasso di natalità, al momento negativo, potrebbero avere impatti sulla capacità del Paese di ospitare competizioni sportive di ampia risonanza mediatica. Tuttavia, piccoli Paesi come Uruguay e Jamaica testimoniano quanto, una forte cultura sportiva a livello sociale, sia sufficiente a superare questi ostacoli.

Kow Ree Na, direttrice del Consumer Business and Lifestyle Programme Office dell’Economic Development Board, ha riassunto le potenzialità di Singapore nell’industria sportiva. In un’intervista al Channel News Asia, ha dichiarato: «se si vuole descrivere l’industria sportiva a Singapore, ritengo che la parola d’ordine da utilizzare sia “crescita”».

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