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Marzo & Aprile 2014 |
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RIEFING
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I trattati fiscali di Singapore: il
vostro biglietto per l’asia emergente
- A cura di Patricia Leong e David Lee, DezanShira&Associates
Le holding di Singapore, oltre a fornire una sostanziale distanza legale
tra la società madre e le sue filiali in asia, consentono anche alle aziende
straniere di usufruire dei benefici insiti in alcuni trattati fiscali offerti dalla
città-stato. Infatti, le CDI di Singapore limitano oppure eliminano la soglia
delle ritenute sui dividendi per partecipazioni all’estero. Inoltre, un tasso
di imposta sul reddito delle società contenuto (al 17%) e la mancanza
di una imposta sul capital gain, rendono Singapore una giurisdizione
ideale per stabilire le proprie operazioni aziendali.
La doppia imposizione occorre quando le aziende sono tassate sullo
stesso reddito o sul capitale in due diverse giurisdizioni fiscali. Spesso
questo accade quando un’azienda genera profitti in un paese diverso
da quello in cui è registrata la sua sede legale. In tali evenienze, sia lo
stato in cui l’azienda è registrata sia lo stato in cui si originano i profitti
possono avere il diritto di tassare lo stesso reddito in base alle proprie
norme fiscali. Un altro esempio di doppia imposizione si ha quando un
soggetto è considerato residente in più di uno stato, ed è quindi ritenuto
passibile di tassazione in entrambi. Dato che gli accordi di doppia
imposizione possono essere un forte deterrente per gli investimenti
trans-nazionali, i paesi spesso lavorano insieme per fornire benefici fiscali
bilaterali tramite le CDI.
Con oltre 70 ratifiche in questo senso Singapore ha stretto tra questi lo
stesso accordo anche con la Cina, l’India e tutti i membri dell’ASEAN,
eccetto Laos e Cambogia. Inoltre, Singapore ha firmato una serie di CDI
che si limitano a coprire solo redditi derivanti dal trasporto aereo e le
spedizioni, con firmatari come Hong Kong e Stati Uniti. Anche quando
non si applica alcuna CDI, Singapore offre crediti d’imposta unilaterali in
modo da evitare la doppia imposizione a patto di soddisfare determinate
condizioni.
Chi ha diritto allo sgravio fiscale?
Solo i residenti di Singapore o i paesi firmatari delle convenzioni possono
usufruire dei vantaggi disponibili nell’ambito delle CDI pertinenti.
Un’azienda deve prima ottenere un certificato di residenza (Certificate
of Residence, di seguito COR) da parte dell’autorità delle entrate di
Singapore (Inland Revenue Authority - di seguito IRAS) prima di poter
vantare benefici sul trattato in qualità di residente fiscale di Singapore.
Per ottenere un certificato, è obbligatorio esercitare il controllo e la
gestione degli affari della società a Singapore. La mera incorporazione
a Singapore non potrà essere sufficiente per soddisfare questo requisito.
Tra i fattori che l’IRAS prende in considerazione per valutare i requisiti
per il certificato si ritrovano i seguenti:
• Riunioni del Consiglio di Amministrazione tenutesi a Singapore;
• La presenza di altre società collegate a Singapore;
• La presenza di almeno un amministratore delegato o un alto incaricato
a Singapore;
Per una società di proprietà straniera a Singapore con uniche fonti di
reddito passive o estere sarà necessario forniremotivi per la costituzione
di un ufficio a Singapore, e anche provare all’IRAS che il suo controllo e la
sua gestione hanno base a Singapore. Esistono alcuni modi possibili per
esercitare il controllo e la gestione a Singapore. Per esempio gli accordi
di licenza, in cui la proprietà intellettuale può essere fatta registrare a
Singapore ma concessa in licenza ad una controllata ma all’interno di
un paese dell’ASEAN, oppure gli accordi per fornire servizi di gestione
da Singapore.
Tuttavia, gli investitori devono assicurarsi di non trasgredire leggi
nell’ambito anti-evasione o i regolamenti sui prezzi di trasferimento.
L’IRAS non approva il cosiddetto “shopping del trattato” (la pratica di
strutturare una multinazionale in modo da usufruire di convenzioni
fiscali più favorevoli a seconda delle giurisdizioni) o l’abuso delle sue
CDI da parte di soggetti con ridotta attività commerciale a Singapore,
gli investitori stranieri devono quindi prestare attenzione ai requisiti
dell’attività commerciale ai sensi delle legislazioni anti- elusione, che
possono aggirare e compromettere i benefici del trattato.
Organizzazione permanente
Il concetto di “organizzazione permanente” (Permanent Establishment,
di seguito PE) é presente in quasi tutte le CDI. Nella maggior parte delle
CDI, quando un soggetto che risiede in un paese svolge un’attività
commerciale in un altro paese (il paese “fonte”), i profitti delle imprese
non verranno tassati nel paese di origine a meno che l’attività si svolga
attraverso un PE. Una volta che il PE viene attivato, l’entità è solitamente
soggetta all’imposta sul reddito, e il personale sarà soggetto all’imposta
sul reddito delle persone fisiche nel paese di origine.
Le condizioni delle singole CDI possono variare, ma un PE è
generalmente definito come un luogo fisso in cui si effettua l’attività di
un’impresa, sia essa parziale o totale. Generalmente questa comprende
una sede di direzione, una succursale, un ufficio, una fabbrica o un
laboratorio, ecc., ma può coprire anche alcune diverse attività (come
ad esempio un cantiere, un progetto di costruzione, o la fornitura di
servizi di consulenza) della durata di circa 6 - 12 mesi. Un PE può inoltre
esistere anche quando un agente e’autorizzato a negoziare e concludere
contratti per conto dell’azienda.
La presenza o l’assenza di un PE di solito determina dove i profitti
aziendali sono originati e tassati ai fini della CDI. Cio’ puo influenzare
significativamente la struttura legale o il veicolo attraverso il quale
l’azienda sceglie di svolgere la propria attività..
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